Riduce la recidiva, dà valore al tempo della pena e restituisce dignità.
Alla scoperta dei progetti di lavoro per i detenuti: ancora pochi, ma in crescita
In carcere la libertà può assumere forme inaspettate.
Può avere profumo di pane e biscotti o forma di cartamodelli e macchina da cucire.
Può parlare la lingua del lavoro manuale o quella della creatività.
Può raccontare storie di errori e sbagli, ma anche farsi portavoce
di nuove narrazioni che parlino di dignità e rinascita.
L'economia carceraria non è così soltanto lavoro fine a se stesso, ma diventa un vero e proprio progetto sociale, capace di influire tanto sulla vita dei detenuti quanto su quella della società.
E infatti crescono nelle case circondariali di tutto il paese progetti di istruzione, formazione e lavoro: gocce nel mare, forse, rispetto ai dati allarmistici sul soprannumero di detenuti nelle carceri italiane e le conseguenti difficoltà annesse, ma fondamentali per trasformare il tempo della pena in tempo di rieducazione e dignità, così come previsto dalla nostra Costituzione.